MERCATO ITALIANO – “RISCHIO PARALISI, SI FACCIA PRESTO CON IL DECRETO SUI NUOVI INCENTIVI”

Il mercato dell’auto italiano ha registrato anche a febbraio una crescita a doppia cifra delle immatricolazioni. Tuttavia, non mancano i timori legati al rischio di una prossima paralisi, in particolare sui modelli a bassa emissione, per colpa dei ritardi nella pubblicazione del decreto sugli incentivi 2024. Per questo, associazioni e osservatori del settore tornano a sollecitare l’esecutivo a dare una rapida attuazione del nuovo meccanismo agevolativo.

Gli auspici. "Stiamo aspettando la pubblicazione del Dpcm che renderà operativi i nuovi incentivi 2024, la cui entrata in vigore ormai annunciata da mesi sta generando una paralisi delle vendite di auto a zero o bassissime emissioni. Come più volte ribadito, auspichiamo che gli incentivi siano dunque pienamente operativi quanto prima, per scongiurare il protrarsi ulteriore di questo negativo effetto attesa", sottolinea il presidente dell’Unrae, Michele Crisci. Di analogo tenore il commento di Roberto Vavassori, numero uno dell’Anfia: "Auspichiamo che la pubblicazione del Decreto sia quanto più possibile rapida, per evitare il prolungarsi dell”effetto attesa’ sul mercato e di un clima di incertezza tra consumatori e imprese, nonché per vedere presto gli effetti di un ecobonus più attrattivo rispetto al precedente".

Lo stallo. Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, i ritardi stanno già producendo "inevitabili ricadute sui flussi delle vendite e delle immatricolazioni. necessario colmare al più presto questo gap poiché il mercato, soprattutto sul fronte elettrico e plug-in, è entrato in una fase di profondo stallo". "L’assenza di un crollo verticale non deve ingannare, perché sui dati influiscono ancora gli ordinativi precedenti all’annuncio dei nuovi bonus", aggiunge il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, sottolineando che "nei prossimi mesi si percepiranno chiaramente gli effetti del pericoloso interregno tra il vecchio e il nuovo e più vantaggioso sistema incentivante, che induce ovviamente automobilisti e imprese a rimandare l’acquisto fino all’entrata in vigore delle nuove agevolazioni, già rese pubbliche". " indispensabile accelerare sull’implementazione del nuovo ecobonus, se non si vuole congelare il mercato in quelli che sarebbero i suoi mesi più fruttuosi", conclude Naso.

I fattori di crescita. Il Centro Studi Promotor, invece, concentra il suo commento sui "diversi fattori" che hanno determinato l’andamento del mercato. Innanzitutto febbraio ha avuto un giorno lavorativo in più. Inoltre, secondo il presidente Gian Primo Quagliano, c’è stato "l’effetto positivo degli incentivi in vigore da gennaio per le auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro, che hanno visto lo stanziamento di 120 milioni esaurirsi in un batter d’occhio". "Il terzo fattore è un aumento delle immatricolazioni di auto da destinare al mercato delle chilometro zero e, tra queste, pure molte auto elettriche di difficile vendita, anche perché non hanno beneficiato di incentivi al momento delle immatricolazioni da parte dei concessionari e non ne potranno beneficiare quando verranno vendute come usate con chilometri zero. Un quarto fattore, infine, è il fatto che gli acquirenti che non hanno bisogno di incentivi stanno, sia pur lentamente, ma con continuità, recuperando il forte calo dei primi anni post-crisi", aggiunge Quagliano. Infine, Dataforce parla di un risultato di febbraio "buono" ma da non considerare eccellente, anche perché "il comparto automotive appare frenato dall’annuncio di nuovi e più robusti incentivi all’acquisto promessi dal governo, che però partiranno non prima della fine di marzo, se non addirittura da aprile". "Questo posticipo ha di fatto bloccato buona parte dei contratti in fase di stipula. Una fiammata delle immatricolazioni in effetti però c’è stata, ma soltanto per pochi giorni: dal 23 gennaio, data in cui sono ripartiti gli incentivi sulla base dello schema 2023, e si è molto affievolita 14 giorni dopo, il 5 febbraio, quando sono terminati i fondi destinati agli ecobonus per le auto con livello di emissioni di CO2 compreso tra i 61 e i 135 g/km. I nuovi fondi saranno più generosi e, soprattutto, più consistenti come capienza. Ma l’attesa dell’entrata in vigore sta provocando un forte rallentamento delle immatricolazioni che, presumibilmente, continuerà per il mese di marzo", conclude la società di analisi.

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